parlare con il caneCi sono molti articoli che trattano l’argomento “passeggiata al guinzaglio”, “passeggiata col cane”, “parlare con il cane”, ecc. Io, non essendo un’educatrice cinofila – ma semplicemente la padrona dell’ormai nota bassotta Dela – non mi permetterei mai di spiegare come si insegni a passeggiare e a farsi obbedire dal proprio cane. Il mio è un punto di vista leggermente più “terra-terra” (sarà per questo che ho un cane alto 25cm?).

Il punto è questo: vi siete mai accorti di come si comportano tante persone (me compresa) quando vanno a passeggio col proprio cane?

Come dei MATTI!

Sono stata sempre una donna molto riservata e silenziosa. Prima di dire qualcosa riflettevo, aspettavo il momento giusto ed erano forse più le parole non dette che quelle pronunciate. Questo quando passeggiavo in compagnia di un umano; da sola, ovviamente, stavo zitta.

Con Dela, invece, la situazione è drasticamente cambiata! Sia che esca per la nostra passeggiata lunga, sia che esca per pochi minuti, è un susseguirsi di parole e di versetti.

Nell’intento di farmi ascoltare e di renderle la passeggiata piacevole, mi accorgo che c’è un ripetersi di:

  • Bravaaaaa Delaaaaaa, fai la pipiiiiii (quando fa i suoi bisogni)
  • Dai, dai, dai, andiamo (quando sosta troppo a lungo su di un odore)
  • Dela Ferma! Aspetta! Non ti muovere (quando dobbiamo attraversare la strada e il semaforo è rosso)
  • NO, NO, NO! (quando vorrebbe mangiare voracemente l’avanzo di un panino abbandonato sul marciapiede)
  • Mira el perrito! (quando vediamo da lontano un cagnolino… Dela capisce anche lo spagnolo perché ha vissuto 5 mesi a Barcellona)
  • Ma bleeeeeah! Caccaaaaa! (quando sta per annusare una schifezza)

Tutto ciò sempre pronunciato con toni acutissimi, entusiasti o particolarmente duri.

Queste sono però le frasi standard, più o meno quelle che molti padroni di cani al guinzaglio pronunciano. I cani liberi sono leggermente meno soggetti al nostro cicaleggiare.

Il bello però arriva quando non ce ne accorgiamo e iniziamo a dialogare con il nostro bau come se fosse lì apposta per ascoltarci. A me capita, ad esempio, di raccontargli l’impressione che mi fanno le persone che incrociamo – “hai visto che belle scarpe ha quella lì?” – o i progetti della nostra giornata – “dai, dobbiamo accelerare il passo che tra poco il negozio chiude e siamo senza pane” (ma ovviamente il pane è per me, non per la bassotta, quindi non le interessa la mia fretta).

Non dimentichiamo di menzionare i giorni in cui le racconto i programmi della settimana o i miei problemi di lavoro: Dela è custode di molti dei miei stati d’animo e forse un caro amico dovrebbe essere proprio così.

La questione però non è il rapporto tra cane e padrone.

La questione è:

cosa pensa di noi la gente che ci incrocia?

Sono giunta alla conclusione che chi ha un cane può capire, ma chi non ce l’ha probabilmente mi considera…una MATTA!

Vedo espressioni a volte divertite e a volte disgustate. Sul volto di chi incontriamo si dipingono, alternativamente, un sorriso oppure una smorfia asprigna. Confesso che li capisco. Prima di avere un cane consideravo anche io ridicole quelle donne di mezza età che dialogavano con il loro peloso.

Ora sono anche io di mezza età (o quasi) e ho un pelosetto, tuttavia ritengo che parlare al proprio cane sia la cosa più naturale del mondo.

Il bello di tutta questa faccenda è che credo che anche alla bassotta faccia piacere sapere gli affari miei – anche se non lo dà a vedere! Ma, soprattutto, ormai non mi interessa più se chi mi sente per strada pensa che io sia matta. In fondo, si sa, “i matti sono gli altri” e quando cammino con il mio cane io mi sento libera e felice. Esiste qualcosa di più bello?!

Quindi, buona passeggiata e buone chiacchierate, da me e da Dela!

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